Mario Caroli Solo flute
SVaNa Records 2000 – Compact disc SVN 001
TRACKLIST
1. Salvatore Sciarrino: « Hermes » 2. James Dillon: « Sgothan » 3. Jesùs Rueda: « Suspiria » 4. Isang Yun: « Sori » 5. György Kurtág: « Doloroso » 6. Stefano Gervasoni: « Ravine » 7. Brian Ferneyhough: « Carceri d’invenzione IIb » 8. Claude Debussy: « Syrinx ».
NOTE
Cd recorded on 0ctober 6th 2000 at S. Pietro al monte churc (Lecco – Italy). Pieces 3, 6 are dedicated to Mario Caroli and recorded in world premiere. Piece 6 has been recorded under the composer’s supervision.
REVIEWS
Fiorella Sassanelli, « Caroli, un compact da solista » (« la Repubblica » 05/01/2001)
Semplicemente As, parola antichissima, sanscrita, antica quanto i Veda, radice della parola latina Os, ovvero bocca: bocca come primo strumento musicale, come primo strumento di quel tipo dell’espressione umana che è legata alla pronuncia dell’emozione attraverso il canto, al respiro che si fa musica e parola, alla nostra oralità. Il quadro di Luciana Majoni dà titolo e copertina al primo cd da solista del flautista Mario Caroli, fresco di registrazione della SVaNa (parola sanscrita anch’essa che significa suono), etichetta audiofila milanese che propone registrazioni « live » ma senza pubblico. Un tipo dilavoro dunque tanto partiocolare quanto originale. « Repubblica » ha parlato di Caroli e del suo « impegno » a favore della musica contemporanea a proposito dei grammy di fine d’anno. E questo cd è l’ulteriore conferma del livello e delle scelte di un musicista che a ventisei anni, e dopo concerti tenuti nelle grandi sale della Filarmonica di Berlino, del Konzerthaus di Vienna e della Cité de la Musique di Parigi, non solo è definito « talento musicale di rara intelligenza e bravura » (la frase è del compositore Ivan Fedele) ma è anche acclamato come successore di Gazzelloni, Artaud e Valade. In As si comincia da « Hermes », lavoro dell’84 di Salvatore Sciarrino, traduzione in musica delle molteplicità dei suoni del silenzio. « Sgothan », come dire « nuvole » in gaelico scozzese, è un caleidoscopio di percorsi strumentali, instabili come gli stati della materia. Se in « Suspiria » di Jesùs Rueda la vocalità del flautista crea selvagge sovrapposizioni sonore, « Sori » del coreano Isang Yun ripercorre il tracciato di un discorso vocale che questa volta giunge sino alla espressività di un canto esteriore. « Doloroso » di György Kurtág è tutto avvolto nell’atmosfera di raccoglimento che lo contraddistingue in appena 2 minuti e 6 secondi; « corone gettate nel silenzio » commenta Caroli nelle note del libretto. « Ravine » di Stefano Gervasoni, il lavoro più recente tra quelli riportati (è datato 2000), si ispira ai burroni della parola inglese, ma anche alle gravine murgiane. « Carceri d’invenzione IIb » è la versione per flauto solo dell’omonimo e frenetico ciclo di Brian Ferneyhough. A chiudere il disco c’è « Syrinx » di Claude Débussy, opera chiave del padre della modernità nella musica e del timbro quale parametro assoluto.
Peter Grahame Woolf, « Musicweb » (see here)
2000